Ottobre – Novembre 2017
LE INTERMITTENZE DELLA MORTE di Josè Saramago
In un posto non ben definito, avviene un fatto piuttosto anomalo. Nessuno muore più perché, semplicemente, la morte ha smesso di fare il suo lavoro. Successivamente invece si scoprirà, che appena fuori dal confine, il ciclo procede normalmente. Superato il primo momento d’euforia, si manifestano i primi problemi: nelle agenzie di pompe funebri e nelle compagnie d’assicurazione restano senza lavoro migliaia di lavoratori e di imprenditori; alle case di riposo si continuerà a badare ad anziani sempre più vecchi ed in quantità sempre maggiori, nelle case e negli ospedali ci saranno persone in condizioni terribili, incapaci di guarire, ma ora anche di morire. Perfino le comunità religiose, fra cui la Chiesa, sono seriamente preoccupate per l’assenza della morte: infatti, senza lei non ci può essere resurrezione e senza resurrezione è difficile mantenere vivo il messaggio di salvezza eterna dell’anima. Fortunatamente l’evento ha una durata limitata.
Commento del gruppo dei lettori:
E’ una piacevole lettura divertente e ironica, dove stranamente si parla della morte dal voto umano. Per una serie di circostanze, l’autore si prede gioco della morte che per un breve periodo sospende la sua funzione. Ma anche in questo caso la debolezza umana non riesce a cogliere gli aspetti positivi che donano all’uomo la vita eterna. Ragione per cui la morte è costretta a riprendere la sua attività, ma con una gradevole eccezione, l’amore e la morte stessa sono legate in modo appassionato e indissolubile. Sicuramente è una situazione che sa molto di assurdo e che esprime un giudizio sull’uomo che nonostante il suo dominio sulla natura, senza la morte dimostra tutta la sua fragilità.