Novembre 2013
“MARCOVALDO” di Italo Calvino
Marcolvaldo è il protagonista melanconico e struggente che troviamo nel libro di Italo Calvino. Trasferitosi a Torino per motivi di lavoro Marcovaldo non riuscirà mai ad adeguarsi alla città, sempre immerso in un mondo di cemento e dovendosi privare della natura.
Il romanzo è basato su brevi racconti che seguono il ritmo delle stagioni, e che rappresentano ognuno la caparbietà e, nello stesso tempo la rassegnazione, di Marcovaldo.
Anche i momenti descrittivi delle condizioni familiari sono tristi e poco felici.
Marcovaldo sembra essere una sorta di Fantozzi in miniatura, che arriva sempre all’estremo delle cose che spesso si risolvono negativamente. E’ difficile cogliere l’umorismo da queste “avventure fantozziane” che lasciano l’amaro in bocca a chi legge e, anche, un velo di tristezza negli occhi.
Il libro è stato comunque definito un classico nella sua completezza, comprende tematiche vastissime ed è libro di formazione, anche se per molti lettori non è sicuramente il libro migliore dell’autore, che ha scritto testi sicuramente più validi e interessanti.
Un lettore ha evidenziato che il libro gli era stato proposto alle scuole medie, in quanto libro bizzarro ed ironico, ma il lettore stesso, in quegli anni, non è riuscito a coglierne il valore.
Sicuramente grande lo stile e la tecnica dell’autore, che scrive pagine ad altissimo livello.