Ottobre 2013
“Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi
Il dottor Pereira è un giornalista della città di Lisbona. Ha abbandonato le rubriche di cronaca nera per curare la rubrica culturale di un quotidiano del pomeriggio della città, il Lisboa. Personaggio del tutto mediocre, è un uomo quieto, senza idee o posizioni politiche, dedito solo alla letteratura, quella francese in particolare, e al ricordo di sua moglie, morta da qualche anno di tubercolosi, al cui ritratto continua a parlare ogni giorno. Pereira è anche cardiopatico, obeso e molto abitudinario: si reca tutti i giorni a fare colazione al Cafè Orquidea, ordinando sempre le stesse cose (omelette e limonata). Il romanzo, inizialmente piatto , si anima quando Pereira inizia a scoprire la realtà del regime in cui vive: le violenze, il clima di intimidazione, la pesante censura a cui è sottoposta la stampa, tutte cose cui non aveva fino ad allora fatto caso, isolato com’era dalla vita reale, concentrato solo sul pensiero della moglie, sulla letteratura e sulla paura della morte. L’intercalare continuo della locuzione” Sostiene Pereira” sorprende il lettore che, fino alla fine, aspetta la soluzione di un enigma (quasi si trattasse di un romanzo giallo) che si scioglie da se. Molto belle le immagini di Lisbona e l’atmosfera creata attorno alla città, che rispecchia in pieno la realtà della città stessa. Importante l’evoluzione del personaggio, che commuove nel suo rivolgersi al quadro della moglie quando ha delle domande importanti (addirittura portandolo con se quando deve allontanarsi da casa), diventa simpatico al lettore, accompagnandolo verso una soluzione inattesa e sorprendente. Il romanzo ha incontrato unanime consenso tra i lettori.